I bambini oggi giorno sono costantemente “educati ad apprendere” nuovi concetti, schemi, formule, tecniche.. ma quanto ne sanno di emozioni ? Quanto tempo dedichiamo alla conoscenze di tutte le sfaccettature emotive? L’educazione emotiva è il primo passo per imparare a conoscere, riconoscere e distinguere le emozioni che proviamo
1) RICONOSCERE LE EMOZIONI

Riconoscere le emozioni ci permette di affrontarle invece che di fuggire …collegando le emozioni e pensieri e alle reazioni del corpo.. se siamo arrabbiati come sarà il nostro corpo ? dove la senti la rabbia?
Il cartone animato INSIDE OUT ci offre uno straordinario esempio di educazione emotiva. Guardarlo insieme ai bambini ci permette di introdurre il tema delle emozioni in modo ludico e dinamico.
ecco il traliler: https://www.youtube.com/watch?v=9gw44qCRgjg&t=9s
2) ACCETTARE LE EMOZIONI
Talvolta noi adulti scoraggiamo la libera espressione delle emozioni per paura di far soffrire di più i bambini. Dovremmo invece soffrire con loro, mettendoci in una posizione di ascolto empatico.
Ascolto empatico: cosa significa? È comprensibile che davanti alla tristezza e al pianto di nostro figlio cerchiamo di farlo rallegrare, distrarre… ma quella tristezza viene solo momentaneamente cancellata, non risolta. Per essere elaborata c’è bisogno di poterla esprimere, c’è bisogno di stare in quell’emozione e noi adulti abbiamo il compito di accompagnare i più piccoli in questa elaborazione.. di non aver paura della paura
Accettare significa ascoltare senza giudicare ( video Alike su Youtube)
In questo periodo i genitori sono particolarmente preoccupati per la salute dei propri figli e possono manifestare involontariamente eccessivi comportamenti protettivi e precauzionali. Riflettiamo per un momento su come i nostri atteggiamenti e reazioni ansiose vengono percepiti dai bambini .. a tal proposito un interessante spunto di riflessione ce lo mostra il papà di Nemo del film “Alla ricerca di Nemo”https://www.youtube.com/watch?v=gNbC2WoVkd0
Non dobbiamo avere paura di mostrare le nostre emozioni, ma attenzione a non far percepire il mondo come troppo pericoloso! il padre di Nemo è certamente più preoccupato del figlio e manifesta tutte le sue paure sul piccolo pesciolino che invece è entusiasta del primo giorno di scuola.. cosi come il possibile ritorno a scuola a settembre dei vostri figli.. è comprensibile essere spaventati e preoccupati.. ma sicuramente ci saranno delle modalità più funzionali per spiegare i comportamenti da tenere pur sostendendo la loro felicità.
I genitori di Aurora nella Bella Addormenta nel Bosco sono cosi spaventati dall’idea che la loro piccola possa morire per mano di un arcolaio che non solo ordinano di bruciare tutti gli arcolai del regno ma nascono la loro figlia per 16 anni a vivere lontano da loro .. e poi con cosa si punge Aurora prima di cadere in un profondo sonno ? con l’ago di un arcolaio.. a volte le misure precauzionali e protettive sono disfunzionali.
3) ESPRIMERE LE EMOZIONI
Ricordiamoci che è l’impossibilità di esprimere un’emozione che crea disagio e sofferenza, ci possono essere numerose modalità con cui operatori, insegnanti, genitori possono aiutare ad esprimere le emozioni una volta riconosciute e accettate.
- Il «disegno fronte-retro» è un’attività dove si chiede al bambino di fare due disegni che rappresentano due opposti di una stessa situazione, sulle due facciate di un unico foglio. (un momento felice /un momento di grande tristezza). Si commentano insieme senza giudizio… si monitorano nel tempo e il bambino impara a riconoscere e poter parlare liberamente sia dei momenti felici sia dei momenti tristi.
- Non contrastiamo l’espressione di emozioni, ma le promuoviamo
- Giochi sulle emozioni (Ericskon)
- Il Quaderno della Rabbia (Alexandre Thalam)

L’educazione emotiva dovrebbe iniziare fin dalla scuola dell’infanzia, dobbiamo educare i bambini a non aver paura delle loro emozioni, ma di comprenderle ed esprimerle. Noi adulti dovremmo accogliere il loro disagio e trovare modalità funzionali per esmpimerlo.